Kiev pronta a muovere gli F-16: la mossa che mette le basi Nato nel mirino di Putin


L’Ucraina si sta preparando a ricevere i caccia F-16 di fabbricazione statunitense da Belgio, Danimarca e Olanda. Per garantire che non vengano colpiti da attacchi russi, alcuni dei jet potrebbero essere tenuti in basi sicure fuori dal territorio del Paese invaso.

La notizia è stata riportata dall’Associated Press, che ha citato il capo dell’aviazione di Kiev Serhii Holubtsov.

L’alto ufficiale ha parlato a Radio Free Europe, spiegando che gli F-16 conservati lontani dalle zone dei combattimenti potrebbero essere usati per sostituire quelli danneggiati mentre vengono riparati e per addestrare nuovi piloti.

“In questo modo, potremo sempre avere un certo numero di aerei nella flotta operativa, che corrisponderà al numero di piloti che avremo. Se ci saranno più piloti, ci saranno più aerei in Ucraina”, ha dichiarato.

Questa decisione, però, rischia di scatenare l’ira del Cremlino e avvicinare di un altro passo il conflitto tra la Nato e la Federazione.

Nel 2023, infatti, Vladimir Putin aveva avvisato che Mosca avrebbe considerato la possibilità di attaccare basi nel territorio dell’Alleanza atlantica nel caso in cui fossero state utilizzate per ospitare i velivoli da combattimento di Kiev. Un avvertimento, questo, ribadito anche nel marzo scorso.

L’esercito ucraino, però, potrebbe non avere altre opzioni. Gli F-16, infatti, necessitano di ottime piste e hangar rinforzati per essere protetti dagli attacchi a terra.

Non è chiaro quante basi aeree nelle aree controllate dal Paese invaso siano in grado di soddisfare questi requisiti, e verrebbero comunque prese subito di mira dalle truppe di Mosca.

L’efficacia e l’utilizzo dei jet potrebbero dunque essere immediatamente compromessi, ma ciononostante gli ucraini ne hanno un disperato bisogno per proteggere la prima linea dai velivoli russi che sganciano bombe plananti di epoca sovietica, modificate con un sistema di guida di precisione, al di fuori della portata dei sistemi di difesa aerea.

Questi ordigni hanno provocato gravi danni sia alle truppe, sia alle infrastrutture di Kiev e, secondo Serhii Holubtsov, “se riusciremo a farli arretrare di almeno altri 30-50 chilometri, questo potrà già essere considerato un punto di svolta e un raggiungimento, se non della superiorità, della parità dello spazio aereo”.

Gli F-16, inoltre, aiuterebbero nel ridurre la pressione lungo il fronte di Kharkiv e in Donbass, dove i russi continuano ad avanzare in modo lento ma costante, sfruttando la scarsità di uomini e munizioni a disposizione dei difensori.

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