“TU, MIO” dal romanzo di Erri De Luca
A Luzzara (RE) il 28-07-2015 si è svolto l’ultimo appuntamento Teatro Sociale di Luzzara nell’ambito della rassegna “A due passi dal teatro”, in Piazza Tedeschi, con la commedia “TU, MIO” liberamente tratto dal romanzo di Erri De Luca, Regia di Marianna Esposito con gli attori Ettore Destrosio e Marianna Esposito in una toccante e coinvolgente interpretazione.
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DESCRIZIONE DEL LIBRO
“C’è un’estate brusca nell’età giovane in cui si impara il mondo di corsa.
‘Tu, mio’ è un racconto di superamento della cosiddetta ‘linea d’ombra’, centrato sul passaggio dai privilegi dell’adolescenza alla ruvidezza della maturità.
“Era l’estate dei miei sedici anni, stavo su un precipizio di sentimenti. In disparte dai coetanei non ero attento alle ragazze in età buona per me.
Mi piacevano le più grandi, un desiderio impossibile.
Però quell’estate riuscii, unico dei miei coetanei a frequentarle. Fu grazie a Daniele, figlio di zio, che era più grande di me di quattro anni.
C’è un ragazzo che sta crescendo, taciturno, magro magro, attento e sensibile, che in questa estate degli anni cinquanta sviluppa un interesse singolare per la guerra conclusa poco più di un decennio prima, mentre gli adulti lo spingono ad accantonare questa fissazione. “I miei non mi chiedevano più cosa leggevo per non doversi urtare con quella mia intenzione di sapere.
Le domande erano cresciute e portavano l’insidia di chiedere conto. Avevano partecipato a una resistenza, avevano aiutato un perseguitato? Non l’avevano fatto. (…) Ero la sola persona cui interessavano quelle storie.
Dopo la guerra i vivi avevano indurito il silenzio. Volevano abitare un mondo nuovo. Da noi non c’era più il re. I tedeschi erano solo quel popolo che veniva a passare le ferie sull’isola.” Proprio quell’estate giunge sull’isola Caia, una ragazza più grande: affascinante, misteriosa e civetta, verso cui il protagonista è attirato anche per via dell’insolito nome.
La sua peculiare sensibilità adolescente lo renderà l’unico a conoscere il dolore segreto di Caia, giungendo ad instaurare un rapporto complesso in cui il ragazzo prende la voce e le parole del padre di lei, scomparso.
Tutto questo si lega tenacemente all’urgenza di azione e riscatto che pervade i suoi sedici anni, la quale matura e cresce per tutti i mesi di vacanza, conoscendo una prima esplosione durante una rissa con alcuni tedeschi ubriachi.
Ma non basta, quello sfogo è solo l’assaggio dello scatenarsi di una rabbia che non può più essere repressa, e che scoppierà in modo lucido e deliberato alla fine dell’estate.
“Quello che succederà qui non potrà toccarla, raggiungerla. Sarà lontano, dormirà mentre un ragazzo scenderà di notte da una casa per accendere un fuoco. Sarà un fuoco che non la risarcirà. E’ il fuoco di suoi padre. Haiele, tu mi hai voluto così, mi hai dato un altro nome, mi hai suscitato in corpo gesti sconosciuti e un attaccamento a te di sangue. Pensieri, pensieri fermi, piantati in mezzo alla testa…Quando sarai partita risponderò di me con il fuoco. Non è mio, io lo eredito. Eredito il tuo lutto insieme al gesto che un altro padre non fece nel suo tempo. Eredito il suo debito, un fuoco in mano a un figlio.
Anche come riscatto alla passività del suo proprio padre, che se ne accorge, mettendolo in guardia: “mi sembra che tu voglia intervenire sul passato per correggerlo. Tu lo critichi con l’intento di cambiarlo, ma non si può. Nemmeno un Dio può più farci niente …Non c’eri, non ne sei responsabile.”
Il guizzo finale è inaspettato e amaro, contribuendo a fare di Tu, mio un libro accattivante, con atmosfere dai bei colori caldi e una trama ambigua solo in superficie. E’ un bel racconto, ma strano: evocativo però lontano, attraversato da una sensibilità molto personale così come da una lingua di difficile adesione che rendono l’opera indiscutibilmente raffinata e, tuttavia, difficilmente largamente condivisibile.
Cosa cerchiamo nelle pagine e nei sentimenti che in fondo non ci appartengono direttamente. Gli stessi che, appena sfogliata l’ultima pagina, sembrano come per magia essere stati nostri da sempre…
Erri De Luca ci porta a riflettere sul come nella vita a volte, porsi domande e cercare le risposte possa scombinare la calma e il male dell’omertà esistenziale. Un male che attanaglia tutti noi, quelli che optano per il niente e, strada facendo perdono tutto…
“Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto su un gradino mentre gli altri ballano“.
Questo scrittore, ha la capacità innata e molto rara, soprattutto oggi, di tirar fuori le sfumature delle sensazioni più sottili e complicate che animano gli esseri umani.
Fadia Bassmaji Compagnia Quinta Parete
Fondazione Un Paese sostenuta dall’amministrazione Comunale di Luzzara, Sabar srl, Arci, Ass.Mirart.
Teatro Sociale di Luzzara “A due passi dal teatro”
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“TU, MIO” 2015 dal romanzo di Erri De Luca
(foto in b/n, seppia e colori)
SULLA DESTRA DI QUESTO BLOG
interessante… ritornerò…
buona domenica!
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Grazie, sempre gentile.
Buon fine ed inizio settimana.
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Hai destato il mio più vivo interesse.
Grazie.
gb
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Grazie a te per il gradito commento.
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“Questo scrittore, ha la capacità innata e molto rara, soprattutto oggi, di tirar fuori le sfumature delle sensazioni più sottili e complicate che animano gli esseri umani.”… in un modo di scrivere tutto suo, aggiungo…
Grazie a te.
gb
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Ti ringrazio sentitamente per la viva partecipazione con la tua preziosa recensione, che concordo.
Grazie mille gb
Cordialmente ti saluto
Giovanni
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Grazie a te, Giovanni.
Ricambio il tuo saluto cordiale
gb
Ti incontro spesso da Erospea 🙂
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Grazie mille gentilissimo.
Giovanni
Il Blog di Erospea è molto interessante.
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Il blog di Erospea è… musica e danza da cogliere.
E’ interessante davvero, sì.
Io sono “una” gelsobianco.
Buona nuova settimana
🙂
gb
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Ok.
Scusa gentilissima. 😉
Grazie buon proseguimento.
😉
Giovanni
P.S. Buone vacanze
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