Ricordando – Peter Lindbergh a un mese dalla sua scomparsa
Peter Lindbergh, pseudonimo di Peter Brodbeck (Leszno, 23 novembre 1944 – Parigi, 3 settembre 2019), è stato un fotografo di moda tedesco.
Biografia
Nasce a Leszno, nell’attuale Polonia (ma allora faceva parte della Germania).
Crebbe quindi a Duisburg, dove iniziò a lavorare come vetrinista in un grande magazzino.
Raggiunta la maggiore età viaggia molto intorno al mondo: prima si reca in Svizzera, poi torna in Germania, stavolta nella capitale Berlino, quindi si sposta in Francia, ad Arles, dove resta 7 mesi.
Dopo questa pausa, tornò a viaggiare, stavolta verso l’area mediterranea, in Spagna e in Marocco.
Quando torna in Germania comincia a studiare pittura all’Università di Krefeld, mentre nel 1971 inizia la sua carriera come assistente del fotografo tedesco Hans Lux.
Ma è a Parigi che la sua carriera segna il punto di svolta: è qui che inizia a lavorare per Vogue, per l‘edizione italiana, seguita poi da quella inglese, francese, tedesca e americana.
Ispirato dal cinema tedesco e dal minimalismo, il suo nome comincia a farsi sempre più importante, soprattutto per il suo stile.
Niente trucco esagerato, essenzialità delle forme e delle figure, naturalezza delle pose.
Nella moda diventa qualcosa di diverso, innovativo, ma soprattutto reale ed essenziale.
L’approccio creativo di Peter Lindbergh, capace di stravolgere i canoni di bellezza, fashion system e turbolento contemporaneo, anche quando fotografa top model e attrici come Christy Turlington, Kate Moss, Naomi Campbell, Monica Bellucci, Linda Evangelista, Eva Herzigová, Cindy Crawford, Stephanie Seymour, Isabella Rossellini, Kate Winslet, Nastassja Kinski e Tatjana Patitz.
Molti suoi lavori sono apparsi nel magazine Vogue e in riviste come Marie Claire, Interview e Harper’s Bazaar.
Realizza tre calendari Pirelli (l’ultimo nel 2017), mentre tra i suoi ultimi lavori spicca una serie di 15 raffigurazioni sull’edizione inglese di Vogue di settembre, uscita di recente.
Se ne accorgono le prestigiose riviste di moda e non solo che lo chiamano sempre più spesso: tra queste Vanity Fair, Rolling Stone e il New Yorker.
Entra nel mondo della moda e realizza campagne per Prada, Giorgio Armani e Calvin Klein.
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