Categoria: IDEE

1000 miglia 2021 in Emilia‑Romagna. Il percorso a Parma, Bologna, Modena e Reggio.
Da mercoledì 16 a sabato 20 giugno torna l’appuntamento con la Mille Miglia, la corsa di auto più bella del mondo, che per l’edizione 2021 vedrà sfilare la bellezza di 375 vetture storiche titolate, accompagnate sul percorso da altre auto storiche da collezione per un totale di 500 vetture.
Tra i partecipanti anche John Elkann insieme alla moglie Lavinia Borromeo, Alessandra Mastronardi, Melissa Satta, Camila Raznovich, Cristina Parodi e Caterina Balivo.
La partenza della gara è a Brescia nella giornata di mercoledì 16 giugno dove sono attese anche le Frecce Tricolore. Le vetture storiche poi proseguiranno la gara alla volta del Tirreno con un percorso invertito rispetto al solito, riprendendo quello delle prime gare. Si toccheranno Viareggio e Roma, per poi risalire verso Bologna e tornare a Brescia durante l’ultima tappa.
Il giorno seguente, sabato 19, la quarta tappa della Mille Miglia riparte da Bologna alle 7.15 passando per Modena attraverso la via Emilia. Verrà poi toccata anche Reggio Emilia intorno alle 9.
La corsa lascia poi l’Emilia-Romagna per approdare a Mantova e infine a Verona. L’ultimo tratto della corsa sarà poi tra Verona e Brescia, sulle sponde del Lago di Garda.
BUONE FOTO A TUTTI
Coppie – come sopravvivere alla pandemia senza lasciarsi?
Le restrizioni e, in alcune regioni italiane, il nuovo lockdown stanno mettendo a dura prova le persone e le loro relazioni.
I periodi di quarantena tendono a intensificare le emozioni, cosa che secondo gli psicologi potrebbe portare a un baby boom o a tassi di divorzio più elevati.
Vuoi evitare un destino simile? Leggi assieme al tuo partner i nostri consigli per affrontare l’isolamento sociale.
Può andare in due modi
Un professore di psicologia dell’Università di Washington ha detto che mentre da un lato i partner potrebbero sentire “un rinnovato apprezzamento per la persona con cui stanno affrontando un futuro spaventoso”, dall’altro questo potrebbe essere il momento in cui ci si rende conto che non si può passare la propria vita con la persona con cui si convive.
Aumento delle nascite
La ricerca scientifica, e la prevedibile natura umana, ha suggerito che quando le coppie sono costrette a stare a casa insieme, nove mesi dopo c’è un aumento delle nascite. Cos’altro dovrebbero fare?
Aumento dei divorzi
Le ricerche mostrano anche che quando le coppie sono costrette a stare a casa per lunghi periodi di tempo insieme, i tassi di divorzio tendono ad aumentare, come a gennaio dopo che le coppie trascorrono le vacanze insieme.
Se ci sono dei problemi, non stressarti
L’equilibrio è la chiave di ogni relazione, come confermano gli studiosi del matrimonio.
Non preoccuparti delle piccole cose
Se uno di voi prende un cucchiaio extra del vostro limitato hummus da quarantena, ricordate che alla fine sarete fuori dalla quarantena e con tutto l’hummus che vorrete.
Passate del tempo separati
Scegliete un momento in cui ognuno di voi va a fare qualcosa da solo. Essere bloccati a casa non significa che dovete stare sempre assieme.
Fughe online
Grazie a internet non siamo mai veramente tagliati fuori dal mondo, quindi abbraccia il mondo virtuale e usa le videochiamate per parlare con i tuoi amici e la tua famiglia. Potete anche organizzare una cena virtuale!
Struttura la routine
Stabilite degli orari per la quiete, per i giochi da tavolo, per la musica e quant’altro, per aiutarvi ad essere entrambi più in sintonia.
Scoprite come affrontate la crisi in modo diverso
Forse uno di voi si abbuffa costantemente di informazioni e si sente frustrato quando l’altro non vuole conoscere ogni dettaglio. Né l’uno né l’altro è in torto!
Vedi i benefici
Cucinare a casa e mangiare insieme è un ottimo modo per rafforzare il vostro legame e fare qualcosa di piacevole per entrambi.
Imparare i modi di affrontare l’altro
Se uno dei due preferisce parlare di rischi e conseguenze e l’altro cerca solo di mantenere un senso di calma e di routine quotidiana, c’è molto spazio per le discussioni. Ditevi l’un l’altro di cosa avete bisogno e perché.
Rispetta il lavoro dell’altro
Molte persone in quarantena lavoreranno da casa, quindi assicuratevi di rispettare le vostre ore di lavoro, di trovare un orario che funzioni per entrambi e di non imporre compiti extra all’altro.
Comunicare
Questo è il problema più grande nella maggior parte dei rapporti anche al di fuori della quarantena, ma ora è ancora più importante. Se qualcosa che ti sta dando fastidio, diglielo e risolvi il problema.
Reazioni diverse
C’è chi riesce ad essere impermeabile agli eventi esterni e chi invece ne viene molto influenzato. Provate a confrontarvi e a conoscervi meglio sotto questo aspetto.
Forse avete ragione entrambi
Poiché quarantena e coronavirus sono fenomeni nuovi, quando si hanno idee diverse sulle strategie da adottare, si potrebbe avere ragione entrambi.
Lo stress per i bambini
Assicuratevi di assumervi entrambi la stessa responsabilità e di intrattenere i bambini, perché la quarantena esacerba i sentimenti esistenti su chi sta facendo più lavoro.
Fate un piano finanziario
Le finanze sono una delle principali cause di divorzio e, poiché il coronavirus colpisce duramente l’economia, assicuratevi di preparare un piano e di avere un po’ di solidarietà nel farlo.
Consolatevi a vicenda
Quando si prova la stessa paura per la situazione attuale, può essere facile dimenticare di doversi confortare a vicenda.
Evita discussioni pesanti
Evitate gli argomenti su cui sapete di non essere d’accordo. Non è il momento di scatenare una discussione.
Non minimizzare i sentimenti dell’altro
Amy Morin, psicoterapeuta, allenatrice di forza mentale e consulente matrimoniale, ha consigliato che in quarantena ci si aiuti a vicenda a cavalcare le montagne russe delle emozioni, senza dire “Non c’è niente di cui preoccuparsi”.
Iniziate un progetto assieme
Se avete un obiettivo in comune, è più probabile che lavoriate meglio come compagni di squadra. Provate a fare un puzzle, a creare o progettare qualcosa o a cucinare assieme.
Scopri il linguaggio dell’amore
E’ un ottimo momento per sedersi e scoprire quali sono i vostri metodi preferiti per dare e ricevere amore.
Trovate nuove strategie
Anche se non avrete accesso a molti dei vostri precedenti metodi di rilassamento, come andare a fare una passeggiata, potrete scoprire nuove strategie, insieme o in modo indipendente, come esercizi di respirazione, yoga, disegno, ascoltare musica, leggere un libro, o semplicemente camminare su e giù per la stanza!
Siate gentili
Probabilmente ci saranno dei momenti in cui sarai più irritabile. Se cedi al nervosismo, almeno impara a scusarti. Ci sono poche cose che puoi controllare in quarantena, ma la tua gentilezza è una di queste.
Non annoiatevi
Quando si è annoiati, è molto più probabile che si scatenino litigi e che ci si annoi. Assicuratevi di avere intorno a voi distrazioni che possano agire da pacificatori.
Fate assieme le faccende domestiche
Le faccende di casa sono un’altra cosa per cui le coppie litigano, soprattutto quando c’è una lunga lista di cose da fare. Pulite insieme e dopo la quarantena sarete felici di averlo fatto.
Non tutti i sentimenti negativi dipendono dalla relazione
Con lo stress di una malattia potenzialmente mortale e l’essere rinchiusi per giorni senza una fine definitiva, c’è molta rabbia, frustrazione, tristezza e ansia.
Vedila come un’opportunità
Ricordate un tempo in cui avreste voluto essere chiusi in una stanza con questa persona?
La luce in fondo al tunnel
Uno dei modi migliori per superare una situazione stressante è immaginare di parlarne tra un anno, o anche cinque, visto che ora guarderai a questo periodo con una prospettiva diversa.
Coronavirus – COVID-19 le sciarpe possono sostituire le mascherine? Come proteggersi e proteggere
Da domenica 5 aprile, e almeno fino al 13 aprile, i n Lombardia ( e non solo: anche in Toscana) si potrà uscire di casa solo indossando le mascherine (che non sono facilmente reperibili e una mascherina chirurgica in farmacia è venduta, quando c’è, a non meno di 2 euro).
In subordine ci si può coprire naso e bocca in qualunque altro modo, come sciarpe , foulard e scaldacollo.
Ma una sciarpa può bastare? «Sciarpe e foulard servono soprattutto a limitare la diffusione dei droplets da persone potenzialmente asintomatiche e quindi inconsapevolmente contagiose, ma hanno un potere filtrante minimo per chi li indossa soprattutto perché non aderiscono bene al volto come può fare una mascherina» spiega il virologo Fabrizio Pregliasco.
Certamente in una situazione come l’attuale dove il virus circola specialmente in Lombardia o in altre zone del Nord Italia , utilizzare una mascherina chirurgica può difendere gli altri se siamo asintomatici e in qualche modo può proteggerci dal contatto con gli altri se non riusciamo a mantenere la distanza consigliata di 1 metro come può succedere sui mezzi pubblici, al supermercato o nelle fabbriche ancora aperte e produttive.
Inoltre indossare una mascherina (o una sciarpa) è un ottimo deterrente dal toccare naso, occhi e bocca perché abbiamo visto che le mucose possono rappresentare la porta di ingresso al virus nel caso di contaminazione da contatto.
Importanza pedagogica
«Il fatto che tutti debbano coprire naso e bocca – aggiunge Pregliasco – ha anche un’importanza pedagogica: il virus sta circolando, tutti facciamo qualcosa per evitare il contagio con una maggiore serenità da parte della popolazione.
Se tutti portiamo mascherina o foulard e non solo i sintomatici saremo sullo stesso piano, senza il rischio di additare chi porta la mascherina come untore.
Certo, sarebbe stato auspicabile avere una direttiva unica, valida per tutti perché in questo modo è chiaro, il rischio è di rimanere disorientati».
Meglio la chirurgica
A livello di popolazione generale la mascherina più raccomandata è quella chirurgica, facilmente indossabile, leggera, più economica.
Limita la diffusione nell’ambiente di particelle potenzialmente infettanti da parte di individui infetti o potenziali infetti bloccando almeno il 95% dei virus in uscita.
Non ha una funzione filtrante in fase inspiratoria, pertanto non protegge dall’inalazione di particelle aeree di piccole dimensioni (aerosol) «ma fornisce comunque una minima protezione anche a chi la indossa da droplets particolarmente potenti» precisa Pregliasco.
La mascherina chirurgica andrebbe cambiata ogni 2-4 ore a secondo di quanto è umida o sporca.
Ma questo vale in ambiente ospedaliero, dove il potenziale contaminante è elevato.
«La popolazione generale – chiarisce Pregliasco, può anche optare per un riciclo, magari spruzzando una piccola quantità di disinfettante a base di alcol o cloro, facendo attenzione a non esagerare per non rovinarne la struttura».
Sciarpe e foulard invece, se utilizzati in sostituzione delle mascherine, vanno lavati.
No alle valvole
Un’alternativa alla chirurgica (e un buon compromesso) sono le FFP1, che hanno un’efficacia filtrante del 78%.
Proteggono gli altri, ma in buona parte anche se stessi. «Rendono però la respirazione più difficoltosa e non si adattano al viso se si ha la barba.
Se dotata di valvola non ha una funzione filtrante in fase espiratoria: significa che chi la indossa protegge se stesso ma non gli altri perché dalla valvola può uscire materiale infetto se chi la indossa è positivo (anche inconsapevole) a Covid-19.
Per questo le mascherine con le valvole sono raccomandate agli operatori sanitari che assistono pazienti infetti o potenzialmente infetti.
Gli occhiali
L’ordinanza della Regione Lombardia impone di indossare sempre la mascherina quando si è in pubblico ma va ricordato che se uno si trova all’aperto da solo la mascherina non serve .
Il distanziamento sociale e il frequente lavaggio delle mani restano le migliori armi. E gli occhiali possono servire?
Gli occhiali possono essere utili a proteggere gli occhi che sono una porta d’ingresso possibile come le mucose.
Si tratta di misure prudenziali in contesto sociale.
Burioni: le mascherine ostacolano la diffusione del virus
«Le raccomandazioni possono cambiare nel tempo e variano via via che aumenta la conoscenza di questo che è un nuovo virus.
Ora sappiamo due cose: si tratta di un virus molto contagioso e le mascherine chirurgiche ostacolano tantissimo la sua diffusione.
A dircelo è uno studio pubblicato proprio ieri su Nature Medicine» spiega il virologo Roberto Burioni.
«E questo non solo per proteggerci – aggiunge- ma per proteggere gli altri. «Dunque le mascherine saranno presidi fondamentali nei prossimi mesi. Perché non sappiamo ancora quando potremo uscire, ma speriamo il prima possibile. E dobbiamo essere pronti».
MASCHERINE – FFP2 e FFP3
In seguito alla pubblicazione del decalogo stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in questo periodo di contagio che sta coinvolgendo tutto il Mondo, anche l’utilizzo corretto delle mascherine per il viso richiede una particolare attenzione.
Nello specifico, come accennato nella fase introduttiva di questa nuova guida, si tratta di dispositivi realizzati per la protezione delle vie aree del viso maggiormente esposte ai contagi.
Le mascherine antivirus ffp2 e ffp3 possono proteggere il naso, la bocca e il mento.
Per adottare tutte le misure preventive necessarie è fondamentale avvalersi di un acquisto e un utilizzo consapevole.
A differenza delle comuni mascherine chirurgiche, la versione ffp2 e ffp3 si dimostra quella più professionale e sicura.
Allo stesso tempo questi dispositivi si adattano alla prevenzione non soltanto dei virus, ma anche delle comuni forme di influenza o altre patologie trasmissibili per via aerea.
Nella maggior parte dei casi di tratta di mascherine monouso che devono essere buttate al termine dell’utilizzo e sostituite con un nuovo prodotto della medesima categoria.
Le mascherine antivirus devono essere indossate in ambienti pubblici, dove il rischio di un contagio veicolare si dimostra più facilmente contraibile rispetto agli ambienti casalinghi.
Le mascherine diventano obbligatorie all’interno dei reparti ospedalieri, ma anche in luoghi pubblici in caso di emergenze al fine di non scatenare ulteriormente il panico sociale.
Quali mascherine utilizzare per la prevenzione dai virus
Le mascherine antivirus vengono utilizzate soprattutto nelle grandi aree metropolitane e nelle città, in presenza di un virus in circolazione, al fine di impedire il contagio di massa.
Sotto questo punto di vista si rende estremamente importante riconoscere le categorie adatta alla prevenzione rappresentate da:
Mascherine FFP2: dotate di un facciale filtrante, regolato dalla presenza della valvola, per la separazione delle particelle solide e liquide a protezione media.
Mascherine FFP3: dotate di un facciale filtrante per la separazione delle particelle solide e liquide ad alta protezione.
I dispositivi facciali antivirus ffp2 e ffp3 si dimostrano mediamente e altamente sicuri per la protezione delle principali vie aeree del viso in caso di virus e altre malattie trasmissibili.
Per rendersi tuttavia efficaci al 100% è necessario adottare le norme di prevenzione igienica descritte all’interno del decalogo pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità italiana ed avvalersi di un sostegno medico prima dell’utilizzo.
Le mascherine antivirus ffp2 e ffp3 con filtro sono davvero efficaci?
Durante una situazione di pericolo e di contagio moltissime persone tendono ad entrare nel panico e a porsi diversi domande in merito alla funzionalità e all’efficacia delle mascherine antivirus monouso a grado di protezione ffp2 e ffp3.
Per massimizzare al massimo l’efficacia del dispositivo facciale è importante seguire una serie di regole igieniche e comportamentali tra cui:
1) acquistare soltanto mascherine antivirus di alta qualità (ffp2 e ffp3)
2) indossare correttamente il dispositivo per proteggere naso, bocca e mento
3) buttare e sostituire la mascherina al termine dell’utilizzo
4) seguire il decalogo igienico per la prevenzione dal contagio (promosso dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità)
5) igienizzare le mani con l’impiego di specifiche formulazioni e gel appositi in assenza di acqua
6) evitare il contatto diretto con il viso (occhi, naso e bocca) con le mani sporche dopo aver tolto la mascherina
Come indossare le mascherine antivirus?
Utilizzare le mascherine antivirus ffp2 e ffp3 con filtro si dimostra piuttosto semplice e intuitivo, alla portata di qualsiasi acquirente.
In molte confezioni di acquisto è possibile far riferimento al manuale di istruzioni illustrato. Di norma sono consigliati i seguenti passaggi:
1) estrarre la mascherina dalla confezione di acquisto dopo essersi lavati le mani
2) indossare la mascherina con la parte della ‘coppa’ rivolta verso il naso, la bocca e il mento
3) fissare la mascherina dietro alla nuca (tramite la presenza dei lacci o dell’elastico)
4) utilizzare la valvola come descritto dall’azienda produttrice
5) buttare la mascherina dopo averla utilizzata (per i tempi indicati sulle confezioni di acquisto)
6) lavarsi nuovamente le mani dopo aver tolto la mascherina e prima di indossare un nuovo dispositivo
Dove si acquistano le mascherine antivirus ffp 2 e ffp3 con filtro, opinioni e prezzi
Le mascherine antivirus ffp2 e ffp3 con filtro possono essere acquistate in farmacia e parafarmacia ma è possibile utilizzare anche altri metodi di ordinazione.
Uno tra i modi migliori per procedere è quello di optare per l’ordinazione sicura tramite i siti di e-commerce come Amazon, dove è possibile approfittare delle numerose offerte periodiche per l’acquisto di più mascherine all’interno della stessa confezione.
Sui vari store digitali, ma anche forum online, si può accedere alla vastità delle opinioni e delle recensioni pubblicate dagli acquirenti che hanno testato con mano il prodotto, onde colmare qualsiasi dubbio e lacuna. I prezzi delle mascherine antivirus ffp2 e ffp3 con filtro variano a seconda delle marche, del numero di pezzi compresi nella confezione di acquisto e degli eventuali sconti promossi dai singoli rivenditori.
Nella maggior parte dei casi i costi dei pacchi oscillano dai 30 euro in su, per le versioni più economiche, fino a superare i 70 euro per le mascherine a protezione superiore.
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NEWS 24
LUIGI MENOZZI – “Intrepidi intrecci”
Fino al 22 novembre 2019.
Orari:
da lunedì a venerdì ore 10.00-12.00 e 16.00-18.00, chiuso sabato, domenica e festivi.
Arte e natura si danno la mano nelle fotografie di Luigi Menozzi negli spazi di BFMR & Partners a Reggio Emilia.
Curata da Sandro Parmiggiani, la mostra è inserita nel circuito Off di “Fotografia Europea”.
Lo studio di Dottori Commercialisti e Revisori Legali, da dieci anni sponsor ufficiale di “Fotografia Europea”, come di consueto promuove un progetto espositivo anche presso la propria sede, confermando l’impegno a sostegno dell’arte e della cultura in città.
Il percorso espositivo comprende una quarantina di fotografie scattate nel 2017-18 all’interno di due importanti parchi naturalistici e musei all’aperto – “Arte Sella”, nell’omonima valle di Borgo Valsugana (Trento) e “Domaine de Chaumont-sur-Loire”, nella Valle della Loira francese – per documentare l’impegno profuso da celebri artisti nella realizzazione di sculture e installazioni a partire da materiali naturali reperiti nelle vicinanze, come foglie, tronchi e pietre.
«Luigi Menozzi – scrive il curatore – si è soffermato su opere che testimoniano, insieme, la visione fantastica degli artisti e l’inesauribile linguaggio dei materiali, anche quando ci può sembrare che essi abbiano ormai fatto naufragio nel tempo e possano solo attendere la dissoluzione.
Come ha fatto fin dall’inizio, l’autore sviluppa i negativi analogici e stampa personalmente le proprie fotografie, cimentandosi anche con le antiche tecniche; le immagini di questa mostra sono “platinotipie”, che, grazie alla carta cotone e ai sali metallici al platino/palladio utilizzati, ci restituiscono le infinite vibrazioni tonali e la bellezza dei dettagli tridimensionali di ogni piccolo elemento che la natura racchiude nel suo scrigno».
BIOGRAFIA
Luigi Menozzi (Reggio Emilia, 1957) ha sempre focalizzato la propria attenzione sulla natura e sull’ambiente naturale, dapprima soffermandosi sul paesaggio, in seguito con ricerche e progetti più delineati e circoscritti.
Ha esposto in numerose personali e collettive in Italia ed all’estero, tra le quali: Musée N. Niépce Chalon-sur-Saone, 1992; “XXV Rencontres Internationales de la Photographie”, Arles, 1994; “Paesaggi italiani del ‘900”, Milano, 1999; “XL La collection photographique d’Arles”, Arles, 2005; “Un’arte glocale – da Reggio Emilia ad Albacete”, Albacete, 2005; “Divino naturale insomma eterno”, Fotografia Europea, Reggio Emilia, 2009; Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia, 2010; Galleria Fotoforum, Bolzano, 2013; Palazzo Rosso, Genova, 2014; Galleria Zannoni, Fotografia Europea, Reggio Emilia, 2015; Castello Aragonese, Ischia, 2015; Sestri Levante, 2016; Cuneo, 2017; Novafeltria, 2018; Galleria MBN Art, Reggio Emilia 2018.
Sue fotografie sono conservate nelle collezioni di Biblioteca Panizzi e Musei Civici di Reggio Emilia, Musée Niépce a Chalon-sur-Saone, Musée Reattù ed Ecole Nationale de la Photographie di Arles, Bibliotheque Nationale de France a Parigi, Musée de la Photographie di Charleroi, Musée d’Art et d’Archéologie di Aurillac.
Vive e lavora a Reggio Emilia.
DOMANDA – RISPOSTA 5
D. Risposta alla domanda rivoltami da parte di alcuni gentilissimi lettori-visitatori, che si sono accorti e mi segnalano, perché i link a Google+ presenti in alcuni articoli del blog non sono più attivi?
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R. Purtroppo Google+ ha deciso di chiudere tutti i canali consumer, sto provvedendo alla rimozione dei singoli link presenti nel blog.
Grazie a tutti i gentili visitatori del blog per la loro preziosa collaborazione.
Prossimamente pubblicherò un articolo con informazioni riguardo le decisioni di Google+
Molto dispiaciuto per la decisione presa da Google+ e mi scuso con tutti i gentili visitatori per gli eventuali disagi non dipendenti dalla mia volontà.
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Fotografia Europea 2018
La fotografia rappresenta un punto di partenza fondamentale per riflettere e capire il complesso intreccio tra società e contemporaneità. Trattandosi però di una riflessione a tutto campo sull’immagine contemporanea, si confrontano sul tema non solo fotografi ma anche intellettuali, artisti, filosofi e scrittori.
Quest’anno la Fotografia Europea 2018 tratta
RIVOLUZIONI
Ribellioni, cambiamenti, utopie è il tema centrale
L’attenzione si focalizza sulle rivoluzioni come momenti e pratiche della ribellione, del cambiamento, del rinnovamento, che possono avere un immediato riscontro, portare a conseguenze dirette, ma che possono anche mantenere quel carattere utopico che ne caratterizza spesso l’origine ideale, o quel carattere di ritorno su se stesse delle cose.
Ma che significato può avere oggi il termine rivoluzione? Come si può rappresentare fotograficamente la rivoluzione oggi?”
Lo scopriremo attraverso gli scatti di artisti professionisti nel circuito ON 20-22 aprile e mostre fino al 17 giugno e anche nel circuito OFF.
Vedi programma Mostre
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IVANO DI MARIA – Europe, around the bordes
A Scandiano (Reggio Emilia), sabato 17 Marzo 2018, il Comune inaugura alle ore 11 Appartamento Estense – Rocca dei Boiardo la mostra fotografica Europe, around the bordes alla presenza dell’autore Ivano Di Maria.
Introduce Elisa Davoli Assessore Politiche Assistenziali e di Accoglienza
La mostra resterà aperta sabato 17 e 24 marzo e domenica 18 e 25 marzo dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Ringrazio vivamente la – Dott.sa Elisa Mezzetti – per l’invito a questo stupendo evento.
L’Amministrazione comunale ha organizzato, all’interno della seconda parte di iniziative della rassegna Io accolgo.
Un percorso per conoscere ed accogliere, la mostra fotografica di Ivano Di Maria dal titolo Europe, around the bordes.
Si tratta di un progetto che vuole raccontare i confini europei.
Alcuni di questi non sono che dei punti simbolici dove sopravvivono le tracce di un recente passato, altri invece, sono un dispiegamento di recinzioni, forze di polizia e postazioni di sorveglianza.
Ivano Di Maria parlerà del suo progetto e dei numerosi viaggi fatti di incontri, speranze, rabbie e profonde tragedie umanitarie.
Ingresso libero.
Per informazioni
Comune di Scandiano – Ufficio Cultura
tel. 0522/764258
cultura@comune.scandiano.re.it
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Ivano Di Maria
BIOGRAFIA
Mi sono laureato al DAMS di Bologna con una tesi sulla fotografia sociale.
Fotografo professionista dal 2003, creo immagini per la comunicazione aziendale, l’editoria e le media e web agency.
Tra i progetti più recenti, una collaborazione con Ing. Ferrari S.p.a. , culminata nella realizzazione di un company profile e nella documentazione dei nuovi cantieri aziendali, e “Territori.Coop”, che seguo dal 2010 per conto di Coop Centrale Adriatica.
“Territori.Coop” stato insignito del premio all’innovazione “Amica dell’Ambiente 2011” promosso da Legambiente e del riconoscimento “Ethic Award 2011” per un futuro sostenibile, organizzato dal settimanale “GdoWeek”.
Lavoro inoltre a reportages di lungo termine su temi sociali e di attualità, indirizzati alla stampa e all’editoria.
Principali pubblicazioni:
VIVACEMENTE, indagine sull’imprenditoria giovanile in Italia, con testo di Francesca Parravicini (Franco Cosimo Panini, 2010).
CONCRETAMENTE, monografia sul laboratorio d’integrazione sociale, a cura del Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Reggio Emilia (2009).
100 FACCE 100 STORIE, monografia sui Centri Sociali di Reggio Emilia (Comune di Reggio Emilia, 2009).
AMBIENTARSI E’ NATURALE, monografia sui parchi di Reggio Emilia (Comune di Reggio Emilia, 2007).
TERRA, con testo di Corrado Augias (CRV, 2007).
ALLA LUCE DEL SOLE, racconto della vita quotidiana delle persone disabili tra difficoltà e speranze (Diabasis, 2006).
FUOCO, con testo di Alessandro Cecchi Paone (CRV, 2006).
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