Categoria: IDEE
Tergicristalli auto: i trucchi per farli durare di più
I tergicristalli hanno un ruolo molto importante, ma che spesso viene un po’ troppo sottovalutato. Questi elementi vanno sostituiti con la giusta frequenza e spesso ci si accorge di quanto abbiano un ruolo di spicco, solo quando iniziano a funzionare male, perché eccessivamente usurati.
Ci sono dei trucchi che possono allungare la vita dei tergicristalli, farci risparmiare soldi e aumentare confort e sicurezza di guida, eccone alcuni.

Le spazzole dei tergicristalli non devono mai essere eccessivamente dure. Se sono troppo rigide tendono ad emettere un suono caratteristico e che in genere risulta davvero molto fastidioso, in particolare se vengono azionate quando c’è poca pioggia.
Le performance generali dell’auto e del conducente, anche se non sempre ci si riflette a dovere, vengono influenzate in modo rilevante, dalle buone condizioni e dalle caratteristiche generali dei tergicristalli, dal quale dipende la visibilità.
Uno strofinio troppo rumoroso delle spazzole sul parabrezza può innervosire parecchio e essere nervosi mentre si è alla guida non è mai una buona cosa.
Una spazzola troppo rigida o consumata, inoltre come ovvio, non pulisce bene il vetro e questo può ridurre la visibilità e quindi aumentare i rischi di potenziali incidenti, per chi è al volante.
Durata tergicristalli auto: consigli utili
I tergicristalli non durano in eterno, come ogni cosa si usurano con il passare del tempo e con l’utilizzo, non tutti sembrano capirlo o semplicemente rifletterci a dovere.
Il rumore provocato da una spazzola eccessivamente dura è un buon segnale che potrebbe essere arrivato il momento di cambiarla, ma non è detto sia sempre così.
Se le spazzole dei tergicristalli non sono eccessivamente usurate, potrebbe essere sufficiente agire con una loro accurata pulizia.
Spazzole vecchie o comunque consumate, così come quelle sporche, possono in effetti dare problemi che si potrebbero confondere, sarà quindi importante analizzarle per capire come sia meglio interevenire e quale effettivamente sia la criticità con la quale si ha a che fare.
Se le spazzole sono ancora efficienti, non vanno sostituite, ma accuratemente pulite per ripristinare così il massimo confort e sicurezza alla guida.
Basta usare un panno inumidito con dell’acqua e del comune aceto per ottenere con rapidità dei buoni risultati, non solo nella pulizia, ma anche nell’ammorbidire un po’ le spazzole.
Un consiglio molto importante è di non effettuare mai l’operazione di pulizia delle spazzole dei tergicristalli sotto al sole diretto, o comunque in estate e nelle ore più calde della giornata.
L’asciugatura troppo rapida può infatti indebolire e in alcuni casi rompere le spazzole e può anche causare fastidiosi aloni sul parabrezza, che riducono la visibilità e non ultimo incidono anche sull’estetica della vettura.
Un piccolo trucco per far scorrere meglio i tergicristalli, qualora non lo facessero a dovere, creando eccessivo attrito sul vetro, è quello di usare una piccola quantità di vaselina. Deve essere davvero minima o si finirà per ungere il vetro e creare un effetto decisamente sgradevole.
Infine, l’ultimo e forse più importante consiglio è quello di prendersi sempre cura dei tergicristalli con una buona manutenzione ordinaria. In genere ogni 3000km si consiglia di passare sulle spazzole dei tergicristalli un batuffolo di cotone bagnato con acqua e aceto, utile a rimuovere con facilità residui di smog, terra e altro.
Scandiano: Benvenuto Giro d’Italia Tappa del 16 maggio 2023 – le inizitive di sabato 13 maggio
SABATO 13 MAGGIO DALLE ORE 16
PARCO DELLA RESISTENZA
spettacoli circensi a cura dell’Ufficio Incredibile
per bambini e famiglie
!!! IN CASO DI PIOGGIA GLI SPETTACOLI SI TERRANNO AL CHIUSO
PRESSO IL POLO FIERISTICO !!!
piazza Prampolini
Sarà un modo divertente per passare insieme un pomeriggio di pioggia
Si invita il pubblico a portare un cuscino
per assistere comodamente agli spettacoli
ingresso gratuito

CLICK, IL RUMORE DELL’ANIMA di Cia Circolabile (Italia/Francia)
Spettacolo di clown e improvvisazione.
Adatto a tutte le età.
“Stoppino, fotografo di fama internazionale, in occasione della tappa del Giro d’Italia di Scandiano, ha il compito di realizzare un ritratto di famiglia del pubblico.
Se in alcune culture le fotografie rubano l’anima della gente, Stoppino prova ad intravederla e ad ascoltarla.
Nell’era del selfie, chi è ancora disposto ad essere ritratto senza avere il pieno controllo della propria immagine? Chi accetta di farsi guidare e spostare? Fino a che punto? Chi accetta di disfarsi dei propri beni per il gusto del gesto artistico?
In una rocambolesca successione di manipolazioni d’oggetti e di equilibri precari, questo fotografo scatenato metterà in scena l’intero pubblico e lo inviterà a disfarsi della propria immagine, dei suoi pregiudizi, dubbi ma soprattutto certezze.”
Quando l’auto non riconosce la chiave: cosa fare?
Ci possono essere diversi problemi che impediscono di accendere l’auto con la sua chiave, fondamentalmente le cause possono avere due distinte origini, un problema alla chiave o uno alla centralina che non la riconosce.
Le cause che possono portare ad una mancata accensione dell’auto, quando si va ad inserire e girare la chiave nella stessa possono essere divise, come detto, in due grandi categorie.
Ci possono essere problemi dovuti alla chiave, che può essere danneggiata. In questo caso potremmo usare quella di scorta o far fare un duplicato.
I problemi possono però anche derivare dalla centralina, che per qualche malfunzionamento non riconosce la nostra chiave e quindi impedisce la normale accensione della vettura.
In questo caso in genere si opta per un reset della centralina, che consentirà di ripristinare il suo normale funzionamento.

Che fare se la chiave non mette in moto l’auto
Capita a molti, almeno una volta nella vita, il gesto fatto migliaia di volte, quello di accendere la propria auto, con la relativa chiave, un giorno non va a buon fine, l’automobile non si accende, cosa si può fare?
Se l’auto non parte si potrà procedere ad un avvio di emergenza, questo prevede l’inserimento di un PIN. La procedura può tornare utile in buona parte dei casi, ma non è uguale per tutte le vetture, bisognerà sempre fare riferimento al manuale della propria.
Manuale: leggere bene
In genere i vari manuali hanno sempre una sezione “Avvio di emergenza” (o simile), in cui si trovano le informazioni utili allo scopo, nel caso la nostra chiave non facesse più il suo lavoro come dovrebbe.
Gli step per provare a far partire l’auto in caso emergenza sono quello di inserire la chiave per attivare il quadro strumenti, premendo a fondo l’acceleratore per circa 8 secondi, rilasciare il pedale dell’acceleratore e contare il numero di lampeggi della spia di avaria del motore, bisognerà attendere fino a quando il numero di lampeggi sarà uguale alla prima cifra del codice PIN della chiave (che viene fornito al momento dell’acquisto dell’auto, assieme alla seconda chiave, quella di scorta).
A questo punto andrà nuovamente premuto il pedale dell’acceleratore fino a quando la spia che segnala l’avaria del motore non si accenderà, restando fissa per 4 secondi. Si dovrà rilasciare il pedale, appena la spia si sarà spenta.
La spia ricomincerà poi a lampeggiare e l’operazione andrà ripetuta allo stesso modo, fino ad inserire le cinque cifre che vanno a comporre il PIN registrato nella centralina della vettura.
Se i passaggi sono stati eseguiti correttamente, l’auto ripartirà, in caso contrario bisognerà ripetere tutta la procedura.
Questo avvio di emergenza è piuttosto lungo e laborioso, va usato quindi solo come strumento per poter accendere l’auto e portarla subito da un meccanico, che potrà capire la causa del problema e all’occorrenza intervenire con il citato reset della centralina.
Questa procedura va considerata come provvisoria e d’emergenza, non va ripetuta ogni volta in fase di accensione del veicolo, ma solo se la chiave non funziona e non abbiamo alternative.
L’auto andrà appena possibile fatta controllare da un esperto, che potrà individuare, riconoscere e andare a risolvere il problema una volta per tutte.
Come arredare una cucina stretta e lunga: idee originali
Come arredare una cucina stretta e lunga in modo efficace? Non tutte le case dispongono di ampi spazi aperti. Le nostre idee di cucine strette sono perfette per chi non ha la fortuna di avere uno spazio ampio e socievole.
Se avete una cucina lunga e stretta, conoscerete bene il difficile compito di farla sembrare più ampia di quanto non sia in realtà, alla disperata ricerca di trucchi da interior designer per rendere il vostro spazio bello e funzionale.
Nell’ultimo decennio sono cambiate molte cose nel modo in cui progettiamo e utilizziamo le nostre cucine, ma c’è qualcosa di rassicurante nel modo in cui le idee e le disposizioni delle cucine strette si sono adattate e hanno prosperato nella casa moderna.

Come arredare una cucina stretta e lunga: idee originali
Investite in armadietti su misura se avete un layout scomodo
Se la cucina media è composta da quattro pareti dritte e da una serie di cubi, non tutte le stanze sono così accomodanti.
Le idee per cucine strette possono richiedere più tempo per la progettazione, ma con un’attenta gestione e la consulenza di un esperto, le stranezze costruttive apparentemente negative possono essere sfruttate a proprio vantaggio.
Le idee di armadietti da cucina su misura si rivelano davvero efficaci in questo caso, in quanto consentono di sfruttare al meglio lo spazio e di lavorare con angoli e curve insolite, aggirando con ordine gli elementi più difficili.
È importante non vedere uno spazio difficile, ma piuttosto l’opportunità di creare qualcosa di unico.
Sfruttare ogni centimetro di spazio
Adoro l’idea di una cucina classica, dato che è intima e speciale. Costringe a pensare a come disporre ogni centimetro e mi piace anche la mentalità di usare tutta la cucina piuttosto che solo quell’angolo tra la cucina e il lavello.
Utilizzare un’isola per separare uno spazio aperto
Negli ultimi anni si è evoluto un terzo scenario di cucina. Le cucine moderne possono far parte di uno spazio molto più ampio, con una cucina a parete e una lunga isola che corre parallelamente, separando una zona giorno o una zona pranzo.
Pur seguendo l’impronta della doppia cucina, la sensazione è diversa, in quanto si tratta di uno spazio più leggero, più aperto e più socievole.
Mobili senza maniglie
Per creare una sensazione di spaziosità, optate per unità eleganti senza maniglie, finiture chiare e superfici lucide che riflettono la luce, riducendo al minimo il disordine.
I progressi tecnologici nel campo delle ante con apertura e chiusura a pressione hanno reso possibile l’eliminazione delle maniglie sia nei pensili che nelle basi.
Come arredare le pareti di una scala interna: idee semplici e belle
Vorreste arredare le pareti di una scala interna ma non sapete come fare? A seconda di come si decora la parete che sale le scale, le scale possono essere uno spazio freddo e trascurato o un passaggio arredato con gusto e ricco di personalità.
Decorare questo spazio, spesso trascurato, lo trasformerà in un’area elegante e chic, oltre a rendere più scenografiche le centinaia di corse su e giù per le scale.
Indipendentemente dai vostri gusti, moderni, tradizionali o shabby-chic, potete sempre decorare in modo da rispecchiarli.
Per esempio, appendete un paio di quadri o di foto di famiglia per un effetto immediato.
In alternativa, potete fare le cose in grande e aggiornare completamente questa parete con pannelli, una nuova mano di vernice o carta da parati. Anche se questi interventi sono sicuramente più costosi, creano un effetto estetico di grande impatto.

Come arredare le pareti di una scala interna: idee semplici ed efficaci
Elementi 3D
Un altro modo per decorare la parete che sale le scale è quello di inserire citazioni murali in 3D. Per compensare la scarsa decorazione delle pareti, gli elementi in legno sono incorporati in una tonalità calda e accattivante.
Le pareti e i soffitti bianchi e puliti contribuiscono a far risaltare ancora di più la ricchezza dell’ambiente.
Una parete da galleria giocosa
La natura elegante delle stampe a parete fa un lavoro impeccabile per bilanciarli. La parete di mattoni può essere dipinta di bianco quanto basta per evocare un’atmosfera moderna, ma lascia comunque visibile lo stucco nero per aggiungere bellezza e carattere.
Rivitalizzare i colori scuri con i bianchi
Optate per un’unica opera d’arte da parete di grande impatto piuttosto che per diverse piccole opere. In un soggiorno, un tappeto tribale mette bene in risalto il pezzo da parete e si coordina con dei piatti a tema bianco e nero sul tavolo.
Le pareti beige e la tonalità bianca del soffitto, delle alzate e delle rifiniture mettono in risalto tutti i toni scuri presenti nei pavimenti, nelle scale e negli arredi per evitare che l’ambiente risulti troppo scuro.
Dare risalto ad altre caratteristiche
Distogliete l’attenzione dalla rampa di scale verso un’altra struttura con una pittura audace.
Dipinti di grandi dimensioni
Una parete a galleria con dipinti di grandi dimensioni è un’aggiunta drammatica a qualsiasi spazio. In una scala imponente, due piani possono ospitare una varietà di dipinti di ispirazione vintage che si abbinano bene al corrimano adiacente.
Una miriade di colori sui grandi quadri è in grado di attirare gli sguardi di tutti gli ospiti che entrano. Altri accenti alle pareti, come piatti intricati e vassoi antichi, ne esaltano lo stile.

1000 miglia 2021 in Emilia‑Romagna. Il percorso a Parma, Bologna, Modena e Reggio.
Da mercoledì 16 a sabato 20 giugno torna l’appuntamento con la Mille Miglia, la corsa di auto più bella del mondo, che per l’edizione 2021 vedrà sfilare la bellezza di 375 vetture storiche titolate, accompagnate sul percorso da altre auto storiche da collezione per un totale di 500 vetture.
Tra i partecipanti anche John Elkann insieme alla moglie Lavinia Borromeo, Alessandra Mastronardi, Melissa Satta, Camila Raznovich, Cristina Parodi e Caterina Balivo.
La partenza della gara è a Brescia nella giornata di mercoledì 16 giugno dove sono attese anche le Frecce Tricolore. Le vetture storiche poi proseguiranno la gara alla volta del Tirreno con un percorso invertito rispetto al solito, riprendendo quello delle prime gare. Si toccheranno Viareggio e Roma, per poi risalire verso Bologna e tornare a Brescia durante l’ultima tappa.
Il giorno seguente, sabato 19, la quarta tappa della Mille Miglia riparte da Bologna alle 7.15 passando per Modena attraverso la via Emilia. Verrà poi toccata anche Reggio Emilia intorno alle 9.
La corsa lascia poi l’Emilia-Romagna per approdare a Mantova e infine a Verona. L’ultimo tratto della corsa sarà poi tra Verona e Brescia, sulle sponde del Lago di Garda.
BUONE FOTO A TUTTI
Coppie – come sopravvivere alla pandemia senza lasciarsi?
Le restrizioni e, in alcune regioni italiane, il nuovo lockdown stanno mettendo a dura prova le persone e le loro relazioni.
I periodi di quarantena tendono a intensificare le emozioni, cosa che secondo gli psicologi potrebbe portare a un baby boom o a tassi di divorzio più elevati.
Vuoi evitare un destino simile? Leggi assieme al tuo partner i nostri consigli per affrontare l’isolamento sociale.
Può andare in due modi
Un professore di psicologia dell’Università di Washington ha detto che mentre da un lato i partner potrebbero sentire “un rinnovato apprezzamento per la persona con cui stanno affrontando un futuro spaventoso”, dall’altro questo potrebbe essere il momento in cui ci si rende conto che non si può passare la propria vita con la persona con cui si convive.
Aumento delle nascite
La ricerca scientifica, e la prevedibile natura umana, ha suggerito che quando le coppie sono costrette a stare a casa insieme, nove mesi dopo c’è un aumento delle nascite. Cos’altro dovrebbero fare?
Aumento dei divorzi
Le ricerche mostrano anche che quando le coppie sono costrette a stare a casa per lunghi periodi di tempo insieme, i tassi di divorzio tendono ad aumentare, come a gennaio dopo che le coppie trascorrono le vacanze insieme.
Se ci sono dei problemi, non stressarti
L’equilibrio è la chiave di ogni relazione, come confermano gli studiosi del matrimonio.
Non preoccuparti delle piccole cose
Se uno di voi prende un cucchiaio extra del vostro limitato hummus da quarantena, ricordate che alla fine sarete fuori dalla quarantena e con tutto l’hummus che vorrete.
Passate del tempo separati
Scegliete un momento in cui ognuno di voi va a fare qualcosa da solo. Essere bloccati a casa non significa che dovete stare sempre assieme.
Fughe online
Grazie a internet non siamo mai veramente tagliati fuori dal mondo, quindi abbraccia il mondo virtuale e usa le videochiamate per parlare con i tuoi amici e la tua famiglia. Potete anche organizzare una cena virtuale!
Struttura la routine
Stabilite degli orari per la quiete, per i giochi da tavolo, per la musica e quant’altro, per aiutarvi ad essere entrambi più in sintonia.
Scoprite come affrontate la crisi in modo diverso
Forse uno di voi si abbuffa costantemente di informazioni e si sente frustrato quando l’altro non vuole conoscere ogni dettaglio. Né l’uno né l’altro è in torto!
Vedi i benefici
Cucinare a casa e mangiare insieme è un ottimo modo per rafforzare il vostro legame e fare qualcosa di piacevole per entrambi.
Imparare i modi di affrontare l’altro
Se uno dei due preferisce parlare di rischi e conseguenze e l’altro cerca solo di mantenere un senso di calma e di routine quotidiana, c’è molto spazio per le discussioni. Ditevi l’un l’altro di cosa avete bisogno e perché.
Rispetta il lavoro dell’altro
Molte persone in quarantena lavoreranno da casa, quindi assicuratevi di rispettare le vostre ore di lavoro, di trovare un orario che funzioni per entrambi e di non imporre compiti extra all’altro.
Comunicare
Questo è il problema più grande nella maggior parte dei rapporti anche al di fuori della quarantena, ma ora è ancora più importante. Se qualcosa che ti sta dando fastidio, diglielo e risolvi il problema.
Reazioni diverse
C’è chi riesce ad essere impermeabile agli eventi esterni e chi invece ne viene molto influenzato. Provate a confrontarvi e a conoscervi meglio sotto questo aspetto.
Forse avete ragione entrambi
Poiché quarantena e coronavirus sono fenomeni nuovi, quando si hanno idee diverse sulle strategie da adottare, si potrebbe avere ragione entrambi.
Lo stress per i bambini
Assicuratevi di assumervi entrambi la stessa responsabilità e di intrattenere i bambini, perché la quarantena esacerba i sentimenti esistenti su chi sta facendo più lavoro.
Fate un piano finanziario
Le finanze sono una delle principali cause di divorzio e, poiché il coronavirus colpisce duramente l’economia, assicuratevi di preparare un piano e di avere un po’ di solidarietà nel farlo.
Consolatevi a vicenda
Quando si prova la stessa paura per la situazione attuale, può essere facile dimenticare di doversi confortare a vicenda.
Evita discussioni pesanti
Evitate gli argomenti su cui sapete di non essere d’accordo. Non è il momento di scatenare una discussione.
Non minimizzare i sentimenti dell’altro
Amy Morin, psicoterapeuta, allenatrice di forza mentale e consulente matrimoniale, ha consigliato che in quarantena ci si aiuti a vicenda a cavalcare le montagne russe delle emozioni, senza dire “Non c’è niente di cui preoccuparsi”.
Iniziate un progetto assieme
Se avete un obiettivo in comune, è più probabile che lavoriate meglio come compagni di squadra. Provate a fare un puzzle, a creare o progettare qualcosa o a cucinare assieme.
Scopri il linguaggio dell’amore
E’ un ottimo momento per sedersi e scoprire quali sono i vostri metodi preferiti per dare e ricevere amore.
Trovate nuove strategie
Anche se non avrete accesso a molti dei vostri precedenti metodi di rilassamento, come andare a fare una passeggiata, potrete scoprire nuove strategie, insieme o in modo indipendente, come esercizi di respirazione, yoga, disegno, ascoltare musica, leggere un libro, o semplicemente camminare su e giù per la stanza!
Siate gentili
Probabilmente ci saranno dei momenti in cui sarai più irritabile. Se cedi al nervosismo, almeno impara a scusarti. Ci sono poche cose che puoi controllare in quarantena, ma la tua gentilezza è una di queste.
Non annoiatevi
Quando si è annoiati, è molto più probabile che si scatenino litigi e che ci si annoi. Assicuratevi di avere intorno a voi distrazioni che possano agire da pacificatori.
Fate assieme le faccende domestiche
Le faccende di casa sono un’altra cosa per cui le coppie litigano, soprattutto quando c’è una lunga lista di cose da fare. Pulite insieme e dopo la quarantena sarete felici di averlo fatto.
Non tutti i sentimenti negativi dipendono dalla relazione
Con lo stress di una malattia potenzialmente mortale e l’essere rinchiusi per giorni senza una fine definitiva, c’è molta rabbia, frustrazione, tristezza e ansia.
Vedila come un’opportunità
Ricordate un tempo in cui avreste voluto essere chiusi in una stanza con questa persona?
La luce in fondo al tunnel
Uno dei modi migliori per superare una situazione stressante è immaginare di parlarne tra un anno, o anche cinque, visto che ora guarderai a questo periodo con una prospettiva diversa.
Coronavirus – COVID-19 le sciarpe possono sostituire le mascherine? Come proteggersi e proteggere
Da domenica 5 aprile, e almeno fino al 13 aprile, i n Lombardia ( e non solo: anche in Toscana) si potrà uscire di casa solo indossando le mascherine (che non sono facilmente reperibili e una mascherina chirurgica in farmacia è venduta, quando c’è, a non meno di 2 euro).
In subordine ci si può coprire naso e bocca in qualunque altro modo, come sciarpe , foulard e scaldacollo.
Ma una sciarpa può bastare? «Sciarpe e foulard servono soprattutto a limitare la diffusione dei droplets da persone potenzialmente asintomatiche e quindi inconsapevolmente contagiose, ma hanno un potere filtrante minimo per chi li indossa soprattutto perché non aderiscono bene al volto come può fare una mascherina» spiega il virologo Fabrizio Pregliasco.
Certamente in una situazione come l’attuale dove il virus circola specialmente in Lombardia o in altre zone del Nord Italia , utilizzare una mascherina chirurgica può difendere gli altri se siamo asintomatici e in qualche modo può proteggerci dal contatto con gli altri se non riusciamo a mantenere la distanza consigliata di 1 metro come può succedere sui mezzi pubblici, al supermercato o nelle fabbriche ancora aperte e produttive.
Inoltre indossare una mascherina (o una sciarpa) è un ottimo deterrente dal toccare naso, occhi e bocca perché abbiamo visto che le mucose possono rappresentare la porta di ingresso al virus nel caso di contaminazione da contatto.
Importanza pedagogica
«Il fatto che tutti debbano coprire naso e bocca – aggiunge Pregliasco – ha anche un’importanza pedagogica: il virus sta circolando, tutti facciamo qualcosa per evitare il contagio con una maggiore serenità da parte della popolazione.
Se tutti portiamo mascherina o foulard e non solo i sintomatici saremo sullo stesso piano, senza il rischio di additare chi porta la mascherina come untore.
Certo, sarebbe stato auspicabile avere una direttiva unica, valida per tutti perché in questo modo è chiaro, il rischio è di rimanere disorientati».
Meglio la chirurgica
A livello di popolazione generale la mascherina più raccomandata è quella chirurgica, facilmente indossabile, leggera, più economica.
Limita la diffusione nell’ambiente di particelle potenzialmente infettanti da parte di individui infetti o potenziali infetti bloccando almeno il 95% dei virus in uscita.
Non ha una funzione filtrante in fase inspiratoria, pertanto non protegge dall’inalazione di particelle aeree di piccole dimensioni (aerosol) «ma fornisce comunque una minima protezione anche a chi la indossa da droplets particolarmente potenti» precisa Pregliasco.
La mascherina chirurgica andrebbe cambiata ogni 2-4 ore a secondo di quanto è umida o sporca.
Ma questo vale in ambiente ospedaliero, dove il potenziale contaminante è elevato.
«La popolazione generale – chiarisce Pregliasco, può anche optare per un riciclo, magari spruzzando una piccola quantità di disinfettante a base di alcol o cloro, facendo attenzione a non esagerare per non rovinarne la struttura».
Sciarpe e foulard invece, se utilizzati in sostituzione delle mascherine, vanno lavati.
No alle valvole
Un’alternativa alla chirurgica (e un buon compromesso) sono le FFP1, che hanno un’efficacia filtrante del 78%.
Proteggono gli altri, ma in buona parte anche se stessi. «Rendono però la respirazione più difficoltosa e non si adattano al viso se si ha la barba.
Se dotata di valvola non ha una funzione filtrante in fase espiratoria: significa che chi la indossa protegge se stesso ma non gli altri perché dalla valvola può uscire materiale infetto se chi la indossa è positivo (anche inconsapevole) a Covid-19.
Per questo le mascherine con le valvole sono raccomandate agli operatori sanitari che assistono pazienti infetti o potenzialmente infetti.
Gli occhiali
L’ordinanza della Regione Lombardia impone di indossare sempre la mascherina quando si è in pubblico ma va ricordato che se uno si trova all’aperto da solo la mascherina non serve .
Il distanziamento sociale e il frequente lavaggio delle mani restano le migliori armi. E gli occhiali possono servire?
Gli occhiali possono essere utili a proteggere gli occhi che sono una porta d’ingresso possibile come le mucose.
Si tratta di misure prudenziali in contesto sociale.
Burioni: le mascherine ostacolano la diffusione del virus
«Le raccomandazioni possono cambiare nel tempo e variano via via che aumenta la conoscenza di questo che è un nuovo virus.
Ora sappiamo due cose: si tratta di un virus molto contagioso e le mascherine chirurgiche ostacolano tantissimo la sua diffusione.
A dircelo è uno studio pubblicato proprio ieri su Nature Medicine» spiega il virologo Roberto Burioni.
«E questo non solo per proteggerci – aggiunge- ma per proteggere gli altri. «Dunque le mascherine saranno presidi fondamentali nei prossimi mesi. Perché non sappiamo ancora quando potremo uscire, ma speriamo il prima possibile. E dobbiamo essere pronti».
MASCHERINE – FFP2 e FFP3
In seguito alla pubblicazione del decalogo stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in questo periodo di contagio che sta coinvolgendo tutto il Mondo, anche l’utilizzo corretto delle mascherine per il viso richiede una particolare attenzione.
Nello specifico, come accennato nella fase introduttiva di questa nuova guida, si tratta di dispositivi realizzati per la protezione delle vie aree del viso maggiormente esposte ai contagi.
Le mascherine antivirus ffp2 e ffp3 possono proteggere il naso, la bocca e il mento.
Per adottare tutte le misure preventive necessarie è fondamentale avvalersi di un acquisto e un utilizzo consapevole.
A differenza delle comuni mascherine chirurgiche, la versione ffp2 e ffp3 si dimostra quella più professionale e sicura.
Allo stesso tempo questi dispositivi si adattano alla prevenzione non soltanto dei virus, ma anche delle comuni forme di influenza o altre patologie trasmissibili per via aerea.
Nella maggior parte dei casi di tratta di mascherine monouso che devono essere buttate al termine dell’utilizzo e sostituite con un nuovo prodotto della medesima categoria.
Le mascherine antivirus devono essere indossate in ambienti pubblici, dove il rischio di un contagio veicolare si dimostra più facilmente contraibile rispetto agli ambienti casalinghi.
Le mascherine diventano obbligatorie all’interno dei reparti ospedalieri, ma anche in luoghi pubblici in caso di emergenze al fine di non scatenare ulteriormente il panico sociale.
Quali mascherine utilizzare per la prevenzione dai virus
Le mascherine antivirus vengono utilizzate soprattutto nelle grandi aree metropolitane e nelle città, in presenza di un virus in circolazione, al fine di impedire il contagio di massa.
Sotto questo punto di vista si rende estremamente importante riconoscere le categorie adatta alla prevenzione rappresentate da:
Mascherine FFP2: dotate di un facciale filtrante, regolato dalla presenza della valvola, per la separazione delle particelle solide e liquide a protezione media.
Mascherine FFP3: dotate di un facciale filtrante per la separazione delle particelle solide e liquide ad alta protezione.
I dispositivi facciali antivirus ffp2 e ffp3 si dimostrano mediamente e altamente sicuri per la protezione delle principali vie aeree del viso in caso di virus e altre malattie trasmissibili.
Per rendersi tuttavia efficaci al 100% è necessario adottare le norme di prevenzione igienica descritte all’interno del decalogo pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità italiana ed avvalersi di un sostegno medico prima dell’utilizzo.
Le mascherine antivirus ffp2 e ffp3 con filtro sono davvero efficaci?
Durante una situazione di pericolo e di contagio moltissime persone tendono ad entrare nel panico e a porsi diversi domande in merito alla funzionalità e all’efficacia delle mascherine antivirus monouso a grado di protezione ffp2 e ffp3.
Per massimizzare al massimo l’efficacia del dispositivo facciale è importante seguire una serie di regole igieniche e comportamentali tra cui:
1) acquistare soltanto mascherine antivirus di alta qualità (ffp2 e ffp3)
2) indossare correttamente il dispositivo per proteggere naso, bocca e mento
3) buttare e sostituire la mascherina al termine dell’utilizzo
4) seguire il decalogo igienico per la prevenzione dal contagio (promosso dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità)
5) igienizzare le mani con l’impiego di specifiche formulazioni e gel appositi in assenza di acqua
6) evitare il contatto diretto con il viso (occhi, naso e bocca) con le mani sporche dopo aver tolto la mascherina
Come indossare le mascherine antivirus?
Utilizzare le mascherine antivirus ffp2 e ffp3 con filtro si dimostra piuttosto semplice e intuitivo, alla portata di qualsiasi acquirente.
In molte confezioni di acquisto è possibile far riferimento al manuale di istruzioni illustrato. Di norma sono consigliati i seguenti passaggi:
1) estrarre la mascherina dalla confezione di acquisto dopo essersi lavati le mani
2) indossare la mascherina con la parte della ‘coppa’ rivolta verso il naso, la bocca e il mento
3) fissare la mascherina dietro alla nuca (tramite la presenza dei lacci o dell’elastico)
4) utilizzare la valvola come descritto dall’azienda produttrice
5) buttare la mascherina dopo averla utilizzata (per i tempi indicati sulle confezioni di acquisto)
6) lavarsi nuovamente le mani dopo aver tolto la mascherina e prima di indossare un nuovo dispositivo
Dove si acquistano le mascherine antivirus ffp 2 e ffp3 con filtro, opinioni e prezzi
Le mascherine antivirus ffp2 e ffp3 con filtro possono essere acquistate in farmacia e parafarmacia ma è possibile utilizzare anche altri metodi di ordinazione.
Uno tra i modi migliori per procedere è quello di optare per l’ordinazione sicura tramite i siti di e-commerce come Amazon, dove è possibile approfittare delle numerose offerte periodiche per l’acquisto di più mascherine all’interno della stessa confezione.
Sui vari store digitali, ma anche forum online, si può accedere alla vastità delle opinioni e delle recensioni pubblicate dagli acquirenti che hanno testato con mano il prodotto, onde colmare qualsiasi dubbio e lacuna. I prezzi delle mascherine antivirus ffp2 e ffp3 con filtro variano a seconda delle marche, del numero di pezzi compresi nella confezione di acquisto e degli eventuali sconti promossi dai singoli rivenditori.
Nella maggior parte dei casi i costi dei pacchi oscillano dai 30 euro in su, per le versioni più economiche, fino a superare i 70 euro per le mascherine a protezione superiore.
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NEWS 24
LUIGI MENOZZI – “Intrepidi intrecci”
Fino al 22 novembre 2019.
Orari:
da lunedì a venerdì ore 10.00-12.00 e 16.00-18.00, chiuso sabato, domenica e festivi.
Arte e natura si danno la mano nelle fotografie di Luigi Menozzi negli spazi di BFMR & Partners a Reggio Emilia.
Curata da Sandro Parmiggiani, la mostra è inserita nel circuito Off di “Fotografia Europea”.
Lo studio di Dottori Commercialisti e Revisori Legali, da dieci anni sponsor ufficiale di “Fotografia Europea”, come di consueto promuove un progetto espositivo anche presso la propria sede, confermando l’impegno a sostegno dell’arte e della cultura in città.
Il percorso espositivo comprende una quarantina di fotografie scattate nel 2017-18 all’interno di due importanti parchi naturalistici e musei all’aperto – “Arte Sella”, nell’omonima valle di Borgo Valsugana (Trento) e “Domaine de Chaumont-sur-Loire”, nella Valle della Loira francese – per documentare l’impegno profuso da celebri artisti nella realizzazione di sculture e installazioni a partire da materiali naturali reperiti nelle vicinanze, come foglie, tronchi e pietre.
«Luigi Menozzi – scrive il curatore – si è soffermato su opere che testimoniano, insieme, la visione fantastica degli artisti e l’inesauribile linguaggio dei materiali, anche quando ci può sembrare che essi abbiano ormai fatto naufragio nel tempo e possano solo attendere la dissoluzione.
Come ha fatto fin dall’inizio, l’autore sviluppa i negativi analogici e stampa personalmente le proprie fotografie, cimentandosi anche con le antiche tecniche; le immagini di questa mostra sono “platinotipie”, che, grazie alla carta cotone e ai sali metallici al platino/palladio utilizzati, ci restituiscono le infinite vibrazioni tonali e la bellezza dei dettagli tridimensionali di ogni piccolo elemento che la natura racchiude nel suo scrigno».
BIOGRAFIA
Luigi Menozzi (Reggio Emilia, 1957) ha sempre focalizzato la propria attenzione sulla natura e sull’ambiente naturale, dapprima soffermandosi sul paesaggio, in seguito con ricerche e progetti più delineati e circoscritti.
Ha esposto in numerose personali e collettive in Italia ed all’estero, tra le quali: Musée N. Niépce Chalon-sur-Saone, 1992; “XXV Rencontres Internationales de la Photographie”, Arles, 1994; “Paesaggi italiani del ‘900”, Milano, 1999; “XL La collection photographique d’Arles”, Arles, 2005; “Un’arte glocale – da Reggio Emilia ad Albacete”, Albacete, 2005; “Divino naturale insomma eterno”, Fotografia Europea, Reggio Emilia, 2009; Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia, 2010; Galleria Fotoforum, Bolzano, 2013; Palazzo Rosso, Genova, 2014; Galleria Zannoni, Fotografia Europea, Reggio Emilia, 2015; Castello Aragonese, Ischia, 2015; Sestri Levante, 2016; Cuneo, 2017; Novafeltria, 2018; Galleria MBN Art, Reggio Emilia 2018.
Sue fotografie sono conservate nelle collezioni di Biblioteca Panizzi e Musei Civici di Reggio Emilia, Musée Niépce a Chalon-sur-Saone, Musée Reattù ed Ecole Nationale de la Photographie di Arles, Bibliotheque Nationale de France a Parigi, Musée de la Photographie di Charleroi, Musée d’Art et d’Archéologie di Aurillac.
Vive e lavora a Reggio Emilia.
DOMANDA – RISPOSTA 5
D. Risposta alla domanda rivoltami da parte di alcuni gentilissimi lettori-visitatori, che si sono accorti e mi segnalano, perché i link a Google+ presenti in alcuni articoli del blog non sono più attivi?
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R. Purtroppo Google+ ha deciso di chiudere tutti i canali consumer, sto provvedendo alla rimozione dei singoli link presenti nel blog.
Grazie a tutti i gentili visitatori del blog per la loro preziosa collaborazione.
Prossimamente pubblicherò un articolo con informazioni riguardo le decisioni di Google+
Molto dispiaciuto per la decisione presa da Google+ e mi scuso con tutti i gentili visitatori per gli eventuali disagi non dipendenti dalla mia volontà.
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