Credit Suisse, cosa succede ai risparmiatori e ai conti in caso di fallimento


Cosa succede ai risparmiatori di Credit Suisse in caso di fallimento? Anche in Svizzera, al pari dell’Italia, esiste un cordone di salvataggio per chi ha denaro custodito in una banca in dissesto.

Ad attivarlo è Esisuisse, associazione fondata a Basilea nel 2005 di cui fanno parte tutti gli istituti di credito con filiali sul territorio svizzero.

Se la Finma, cioè l’autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari in Svizzera, apre un procedimento di liquidazione fallimentare per una banca (ma anche per una società di intermediazione mobiliare), per rimborsare immediatamente i depositi privilegiati si attinge in prima battuta agli attivi liquidi disponibili dell’istituto.

Esisuisse interviene solamente nel caso gli attivi liquidi disponibili non siano bastanti a rimborsare direttamente i depositi garantiti dei clienti: l’associazione delle banche a quel punto raccoglie risorse tra i propri membri e li inoltra entro 20 giorni feriali alla Finma che procede a trasferirli ai titolari di conti.

Se la banca ha sufficiente liquidità, ai clienti vengono rimborsati fino a un massimo di 100 mila franchi svizzeri. Nel caso non sia sufficiente, Esisuisse copre la differenza. Il massimo che l’associazione può stanziare è 6 miliardi di franchi.

C’è la corsa a ritirare i depositi dalla banca svizzera?

Il timore ora è che si registri una corsa agli sportelli per ritirare i depositi dalla banca svizzera in difficoltà: gli esperti di Activetrades hanno ad ogni modo sottolineato che per Credit Suisse non si è determinata la corsa agli sportelli, a differenza di quanto successo per l’istituto californiano Svb.

La stessa Credit Suisse ha chiesto alla Borsa di Zurigo e alla Banca centrale svizzera di fornire rassicurazioni alla clientela, tanto è vero che le azioni del gruppo hanno in qualche modo ridotto il crollo, pur chiudendo giù del 24,24%.

In Italia il sistema di assicurazione per i fondi dei risparmiatori è simile: il Fondo interbancario copre fino a 100 mila euro (102 mila franchi svizzeri).

La soglia si applica per ogni depositante, per singola banca. Se un depositante ha più depositi intestati presso la stessa banca, i conti sono cumulati e sull’importo complessivo si applica il limite di garanzia di 100.000 euro.

Classi, previdenza e estero

Il denaro oltre i 100 mila euro non è coperto dalla garanzia dei depositi e viene perciò assegnato alla cosiddetta «terza classe fallimentare», ovvero vengono rimborsati almeno in parte al termine della procedura di liquidazione della banca.

Prima si rifondono tutti i correntisti fino a 100 mila franchi e quelli con depositi in ambito previdenziale (pilastro 3a) cioè la «previdenza vincolata», il capitale versato e vincolato fino al pensionamento.

A beneficiare della garanzia è «ogni persona fisica o giuridica (eccetto gli istituti) titolare di depositi contabilizzati presso le succursali di banche e società di intermediazione mobiliare in Svizzera», a prescindere dal fatto che tale persona sia domiciliata in Svizzera o all’estero.

I depositi tutelati contemplano il denaro su conti privati, di risparmio, d’investimento, per il versamento di salari, cifrati, di deposito e congiunti nonché conti correnti, per associazioni e per cauzioni di affitti.

Anche le obbligazioni di cassa depositate a nome del portatore all’istituto emittente rientrano in questa casistica.

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